Sanremo è saremo
Per onorare una specie di fioretto quest’anno mi ero ripromesso di non commentare a caldo la kermesse più inutile quanto adorata della televisione.
Alla fine però una sbirciatina l’ho data e non ho potuto fare a meno di riportare le mie personalissime impressioni.
Cominciamo dal brano che ha vinto:
Soldi di Mahmood. Sicuramente non è un capolavoro ma rispetto al resto in gara è gradevole e lui è molto bravo. È un ragazzo che si fa il mazzo e per favore smettetela di chiamarlo Mohamed, come farebbe un Salvini qualunque.
Ultimo – in quanto a sportività certamente. Io non so questo chi ce l’ha messo dov’è ma… stai calmo.
Sei arrivato secondo?
È comunque molto più di quello che meritavi.
Il Volo: canzone orribile, un prodotto da esportazione italiana di scarsa qualità ma loro si sono dimostrati simpatici e vogliosi di “svecchiarsi”, soprattutto quando ieri sera al dopofestival hanno detto a Ghemon e Mahmood: “voi siete avanti anni luce rispetto a noi”. Speriamo non siano solo parole.
Loredana Bertè. Gran personaggio, ma smettetela di osannare la sua canzone: fa obiettivamente cagare. Pubblico di Sanremo da sagra della porchetta. Vergognoso.
Cristicchi: furbetto con gli occhi lucidi con queste cazzo di strofe raccontate; testo banale, ma a Sanremo è di casa. Un consiglio: sorridi, ogni tanto. La frustrazione di raggiungere i livelli di Biagio Antonacci l’hai vinta tempo fa.
Silvestri: torna l’uomo col megafono ma il megafono non c’è più, così come non c’è il ritornello. Mi aspettavo di più da lui. Scelta coraggiosa, ma se già reppi tutto il brano che bisogno c’è di un altro rap. Ti voglio bene Daniele ma non portarmi Rancore (che tra l’altro è uno bravo davvero, anche se il genere non è proprio il mio). Bello il duetto con Agnelli e non si capisce perché poi anche lui sia uscito sul palco a prendere i premi. Avrà pensato: i premi sono tre, loro sono due…
Irama: già nome da nuova imposta sul credito. Non riesco a distinguerlo da Eynar. Per quello che riguarda la canzone, la ragazza con il cuore di blatta, potrebbe essere l’interno di un gelato Algida abbandonato in una discarica. Qualcuno dei suoi produttori deve aver da poco scoperto gli MGMT. Grido al quasi plagio o quasi grido al plagio.
(M)Arisa: i primi 20 secondi molto belli.
Achille Lauro: stonato come una capra ma pur venendo da quella trap di merda ha l’animo rock ‘n’ roll. Il suo duetto con Morgan il migliore. Dal punto di vista mediatico quello che ne è uscito meglio. Nessuno prima di Sanremo infatti sapeva chi fosse se non un transatlatlantico, ma provate a googlarlo adesso…
Enrico Nigiotti: chi cazzo è? Preferisco Nonno Rock di Brigantony a Nonno Hollywood. Il nuovo Grigniani ma disintossicato.
Boomdabash: in quanto a bruttezza la loro canzone se la gioca con quella della Bertè. Non è un caso che abbiamo sfornato insieme il tormentone dell’estate scorsa: d’altra parte meno più meno da più.
Ghemon: lui è simpatico anche nei panni di Neffa, che secondo me avrebbe dovuto chiamare a duettare. La somiglianza facciale con il primissimo Giovanni Lindo Ferretti me lo rende ancora più familiare. Il suo outfit lo adotteranno le prossime barbie.
Ex- Otago: sono stupito del loro piazzamento (alto, tutto sommato, rispetto alla loro fama nazional-popolare) ma in realtà sono quelli che fanno musica sanremese anche durante il resto dell’anno. Sono stati onestissimi ma vorrei chiedere ai miei amici pervertiti sessualmente il nesso tra cosce e orecchie.
Motta: parte timido e finisce Jim Morrison (steccando rovinosamente). Obiettivamente, ha scritto canzoni migliori e dietro non c’è Senigallia. Sopravvalutato lui e immeritata la vittoria del suo duetto con Nada.
Francesco Renga: a me fa pena, ormai si è ridotto a fare solo Sanremo. L’unica cosa che lo tiene a galla sono le MILF. Mo’ basta però. Stattene a casuccia tua.
Paola Turci: senza voce povera; canzone anonima ma anche lei poteva evitarsela. La differenza con Patty Smith a sto punto rimane solo il baffo. Paola è bella e brava 365 giorni l’anno tranne in questi.
Zen Circus: non avevano bisogno di Sanremo e Sanremo non aveva bisogno di loro. La canzone mi è sembrata musicalmente incompleta però meritava il premio come miglior testo che obiettivamente, è il migliore della scaletta. Con Dario Brunori molto meglio. Ecco se lui fosse stato in gara con un brano suo avrebbe vinto!
Federica Carta e Shade: lui sveglio e simpatico, anche lei. Però Francesca Michelin è più conosciuta. Canzone da centro commerciale.
Nek: quando fa Sting è imbattibile.
Negrita: sempre stati sul cazzo. Non sarei obiettivo. Si atteggiano a Rolling Stones ma a me risultano i Ragazzi Italiani
Patty Pravo e BriGa: il pezzo non è male e con i giorni è cresciuto, però… Parlare male di lei è come sparare sulla croce rossa. Durante la serata dei duetti si è presentata a brano già partito mentre la regia inquadrava gli occhietti di Giovanni Caccamo/gatto con gli stivali: pare non riuscisse a uscire dal sarcofago.
Anna Tatangelo. La Patangelo è la più Bella che canta la canzone più brutta del festival.
Eynar: a parte il nome da analgesico (ma vi confrontate mai con qualcuno?), il pezzo non è malissimissimo (se avete ascoltato gli altri), ma forse sarebbe il caso di trovare parole nuove.
Nino D’Angelo e Livio Cori. Tanto quanto basta per smascherare Liberato. Canzone così così, ma non da ultimo in assoluto. Livio molto molto bravo… a Nino vogliamo sempre un gran bene. Era lì perchè molto gentile e all’invito non ha saputo dire di no.
Andiamo ai conduttori: impacciati e sottotono. Nessuno di loro, presi singolarmente, avrebbe fatto una figura simile, ma la colpa credo sia degli autori: che cazzo fanno durante l’anno?
La Raffaele devi usarla come comica! È il suo! Non è una conduttrice e anche se fisicamente gnocchissima non è un’icona sexy e probabilmente non lo sarà mai. Bisio, boh! L’ombra di sè stesso. Baglioni ha detto che la carenza di spettacolo è stata funzionale al rilievo dato alla musica: in fondo è un festival musicale! Eh sì, e come tutti i migliori festival andrebbe abolita una cosa: LA COMPETIZIONE! Togliete questa cazzo di gara, il televoto, e vedrete che forse un po’ di musica, disinteressata al premio, verrà fuori. O forse è solo l’ultima spiaggia per un paese che in fondo, come il VOLO lo è un pò, con la voglia di stare al passo coi tempi ma fondamentalmente obsoleto.
Sanremo anche quest’anno è saremo.
Io, se fosse stato in gara, avrei fatti vincere questo tizio qua!
Sarò di parte?