Vashti Bunyan – Just another diamond day

Prodotto dal leggendario Joe Boyd nel 1970, Just Another Diamond Day di Vashti Bunyan è oggi considerato un capolavoro del cantautorato folk anglosassone.

Just another diamond day, apprezzatissimo dalla critica di allora ma dimenticato dal pubblico per un lungo periodo, è stato riesumato soltanto all’alba del nuovo millennio, riportando così alla luce il talento della cantante britannica. Nel 2000 l’etichetta Dicristina Stair Builders decide di pubblicare una ristampa dell’album con alcune tracce bonus non presenti nella prima edizione; il disco raccoglie numerosi apprezzamenti e Vashti torna a fare musica dopo ben 30 anni di assenza dalla scena musicale. Improvvisamente la carriera musicale di Vashti riprende vita, appare in dischi di Banhart e degli Animal Collective e, finalmente, nel 2005 incide il suo secondo album (Lookaftering).

I quattordici brani presenti nell’album di debutto di Vashti Bunyan evocano le atmosfere bucoliche del viaggio in giro per le campagne inglesi compiuto insieme al proprio compagno a bordo di un carro trainato da cavalli.
I due si trasferiscono sull’isola di Skye e qui si uniscono a una comune dove trascorrono alcuni anni prima di rientrare a Londra.

L’album vanta i contributi di luminari del folk come Robin Williamson (The Incredible String Band); David Swarbrick e Simon Nicol (Fairport Convention); e di Robert Kirby, cui si devono  gli arrangiamenti dei primi due album di Nick Drake. La produzione di Boyd è impeccabile, il suono di ogni respiro e di ogni corda esaltano la sensazione di antico e fiabesco emanata da questo disco che ha la capacità di portarti indietro nel tempo, in un passato lontano e indefinito.

E’ con melodie fragili, malinconiche e al contempo serene che Vashti decide di raccontarci la sua esperienza da nomade.

Dalla title track Just Another Diamond Day, elogio alla semplicità della vita agreste, a Jog Along Bess, dedicata ai suoi tre animali (i due cavalli e il cane con i quali intraprende il viaggio), la tematica della natura è ricorrente e onnipresente in tutto l’album. La ritroviamo nella freschezza delle filastrocche Lily Pod e Come Wind Come Rain, come in Where I Like to Stand o Diamond Day, Window Over the Bay che sono invece espressione di un folk puro e immortale

Alcuni ascoltatori possono trovare eccessiva e quasi infantile l’enfasi che Vashti Bunyan pone sull’argomento della natura; ma sono proprio l’approccio sincero e puro, la sua visione pastorale e l’abilità nel raccontare i ritmi delle attività rurali che rendono questo disco così intenso ed emozionante.

I testi sono semplici, coerenti e legati fra loro per tematiche e ambientazioni:

potrebbero essere stati scritti in qualsiasi epoca, caratteristica che rende le canzoni di Just Another Diamond Day simili a delle poesie universali ed eterne.

Un misconosciuto gioiellino che non necessita di molti ascolti per essere subito amato, la sensibilità di Vashti Bunyan è quasi palpabile tanto è evidente in ogni singolo pezzo di questo disco. La delicatezza compositiva e vocale di Vashti non lasciano indifferenti e Just Another Diamond Day è un album che rivela un fascino irresistibile che sa catturare l’attenzione anche di coloro che non sono appassionati intenditori di musica folk.

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