Kate Bush – Remastered
Ha compiuto 60 anni quest’anno ed era una bambina quando ha cominciato esplodendo nei cuori dei suoi coetanei, Kate Bush non canta più da tanto – se escludiamo i venti giorni di Londra nel 2014 – ma è ancora saldamente dentro le vite di chi l’ha amata senza mai smettere.
Era già bravissima quando ha pubblicato il suo primo album, The Kick Inside, e da quel suo esordio sono passati molti anni. Da qualche giorno è arrivato Remastered, un maxi cofanetto deluxe in due parti con dentro tutto il già pubblicato, ma con l’aggiunta del demo di Humming. Ancora un piccolo inedito pubblicato adesso come già accaduto per tutti quei brani scritti quando era adolescente o in seguito ma scartati per lasciare spazio ai minuti concessi agli album con i capolavori che conosciamo. Una raccolta che racconta una carriera straordinaria, cominciata con la storia di un amore tempestoso e irraggiungibile. Wuthering Heights la consacra al successo e diventa immediatamente famoso e trasmesso in loop dalle radio a partire dal 1978. Ha collaborato con i grandi della musica.
Scoperta da David Gilmour che di fatto la lancia tra le stelle della musica, è tra le prime artiste a considerare i concerti come una performance completa. Memorabili le prime apparizioni in cui si esibisce con la grazia del mimo e la forza espressiva di una cantante navigata. Lindsay Kemp sarà il suo mentore, aiutandola a esplorare il suo mondo segreto e trasmetterlo attraverso messaggi cifrati di grande effetto scenico e musicale. Attraverserà l’amore in ogni forma, e ogni album ne è la prova. Difficile dire quale sia il migliore. Ognuno mostra i risultati di una ricerca personale e filosofica che aprono il ricco mondo interiore a quelli che sono in grado di comprenderne i segreti celati da apparenti nonsense e arguzie verbali.
L’incontro con Peter Gabriel segnerà un deciso cambio di passo ma non di qualità, che resta sempre altissima. La ricerca di nuove sonorità, dalle voci bulgare a un nuovo modo di usare l’elettronica, daranno spazio alla sua creatività sempre in ascesa. Si fermerà per suo figlio, dirà quando smette di farsi vedere e sentire per così tanti anni. I fan la venerano ben oltre l’idolatria, talvolta in modo commovente, e nessuno l’ha mai dimenticata in tutti questi anni. Un giorno domandai a Franco Battiato se fosse mai possibile una loro collaborazione; lui rispose che un conto era collaborare con Milva o Alice, interpreti straordinarie per lui, un conto era misurarsi con la personalità di Kate Bush; la risposta mi lasciò delusa, ma in fondo convinta della bontà delle sue ragioni. Grande nel riconoscere la grandezza, mi confessò di apprezzarla da ogni punto di vista. E di lui possiamo certamente fidarci.